sabato 5 dicembre 2015

Dedicato a tutte le ostetriche

Tutto è iniziato con un semplice scambio di Whatsapp con la mia amica Elisa, ostetrica.
Tra un lamento per il bimbo raffreddato una settimana sì e un giorno no, un'informazione sulla panificazione e acquisti di farina, mi confessa una cosa sulle lunghe lievitazoni: "E' propedeutico, anche in sala parto bisogna aspettare pazientemente".

Questa semplice frase mi ha fatto pensare al suo lavoro.
Molti non sanno che questa è la professione più vecchia del mondo (contrariamente a quello che si crede). Platone diceva che la levatrice è una donna "che ha fatto studi classici, che ha intelligenza sveglia e memoria pronta. Deve essere studiosa, attiva, robusta, compassionevole, sobria, paziente, riflessiva e prudente. Non deve essere collerica, intrigante ed avara, e non deve pensare alla civetteria". 
Una donna che partorisce è lì, presa dai suoi dolori, dalla respirazione, dal pensiero che di lì a poco terrà il suo piccolo tra le braccia. L'ostetrica (si sta avendo anche una svolta maschile), invece, aspetta pazientemente. Controlla che tutto vada per il meglio, assicura la mamma e la rincuora nei suo momenti rinunciatari. 
La sua figura è importantissima perché non si occupa solo di assistenza durante gravidanza, parto e puerpuerio, ma è anche supporto ed educatrice per i genitori nella cura del neonato. E' colei che può sfatare tutti i falsi miti che la tradizione popolare si porta dietro, allattamento e svezzamento sono i principali.
Il rapporto con l'ostetrica è più informale perché elimina la sensazione di dover essere curate. La gravidanza non è una malattia!! 

Per tutti questi motivi, ho dedicato il mio panbrioche a tutte le ostetriche: solo loro sanno cosa vuol dire lavorare e aspettare che la tua creazione esca pronta dal forno dopo 12 ore dall'inizio del processo.
Del resto tutti noi siamo passati dalle mani di un'ostetrica.

 

Alla prossima pasticciata.
 
 

domenica 24 maggio 2015

Applicazioni della pasta brioche

Come tutti i bambini, anche il mio Leo non mangia i dolci che prepara la mamma. Ahimè!
Ho dovuto ingegnarmi per trovare qualcosa di divertente e diverso dalle solite cose. Ho preso spunto dalle classiche merendine a forma circolare con il cioccolato dentro.


 
Avevo dei pirottini da muffin che mi aspettavano da un po' in dispensa e le ho usate per tenere la forma. In pratica ho fatto la pasta brioche, per l'ultima lievitazione l'ho stesa a rettangolo molto sottile, ho spalmato uno strato di cioccolata spalmabile alla nocciola e arrotolata. Ho tagliato dei dischi da 2 cm di spessore e posizionati nei pirottini. Una volta lievitate le girelle, le ho spennellate con una miscela di tuorlo e panna e infornate.
 
Ho pensato anche a noi e alle nostre colazioni. Ho fatto delle trecce da mangiare alla domenica.

Alla prossima pasticciata.
 

venerdì 8 maggio 2015

Biscotti e Montersino

Facciamo un passo indietro. 
Ventotto febbraio di quest'anno. Centro di Verona. Evento: mini raduno di montersiniani veronesi e non. Ho conosciuto bella gente con tanta voglia di pasticciare: Claudia, Elena, Maddalena (a 8 mani abbiamo organizzato l'incontro), Marina, Niccolò, Catia e Antonella. 



 L'ho detto che era un mini raduno.... 
Neanche da dire che, dopo le conoscenze di rito, la prima tappa è stato il Plurimix. E' come andare a Roma e non vecere il Papa. Non avevo bisogno di altre caccavelle per completare la collezione, ma un attrezzo mi mancava.


Lo stampo per biscotti! Ne ho presi 3. Il primo è questo in foto con cupcake, l'altro con la scritta MADE HOME e uno più normale con la forma di frollino.



Una sera avevo voglia di pasticciare, non avevo più biscotti e, ohibò, perché non fare qualche biscolatte
Basta dirlo.



Per praticità ho preferito prima fare  lo stampo e poi col coppapasta tagliare la forma tonda. Consiglio di schiacciare bene perché il biscotto in cottura cresce e la figura non viene bene.
Sono molto simpatici anche da fare con i bimbi.

Alla prossima pasticciata.



giovedì 7 maggio 2015

Esprimi un desiderio

Un giorno all'anno abbiamo la possibilità di chiedere qualcosa. Un soffio sulle candeline e via, si aspetta.
Chi sa cosa avrà chiesto il marito della mia amica Sara. Non lo saprò mai, ma spero che la mia torta lo abbia ispirato. Io ho esaudito la richiesta della moglie con una torta alla frutta. Molto semplice: pds classico (Montersino, of course) con bagna analcolica, crema pasticcera al limone e tanta panna e frutta a ricoprirla. La stagione invernale (torta fatta ai primi di marzo) non ha grande scelta di frutta, ho ripiegato sui frutti di bosco e qualche kiwi e fragola di serra.





Alla prossima pasticciata.

domenica 22 marzo 2015

Da dove siamo partiti?

Il tempo passa. Le cose si consumano. I figli crescono. Diventiamo più vecchi. I giorni si susseguono senza rendercene conto. Giorno, notte. Giorno, notte.
E' trascorso un anno dall'ultimo mio post. Un anno. Tanto tempo passato in soli 5 minuti. Non ci si crede.
Ebbene, ricomincio dall'inizio, da dove sono partita: dal dolce classico casalingo. Quello che la nonna ti metteva in mano per merenda. La torta o ciambellone che le mamme non riuscivano a imitare. Il sapore di cui sentirai la mancanza da adulto e che vorresti far provare ai figli.

Ho trovato questa ricetta nel blog di Natalia Cattelani, la mamma e blogger de La prova del cuoco. Vi ho trovato dentro tutto il gusto del PANETTONE (da me chiamano così questo dolce) di mia nonna.


Ricetta:

150g di farina
 150g di fecola di patate
250g di zucchero
150g di burro fuso
4 uova
150ml di latte
una bustina di lievito  per dolci.

Separate i tuorli dagli albumi e montateli con lo zucchero e un pizzico di sale, non devono necessariamente sbianchire. Unire il burro fuso (non caldo). In un'altra ciotola setacciare la farina, la fecola e il lievito. Aggiungere le polveri al composto montato e montare ancora.
Alla fine unire il latte. Con una spatola inserire gli albumi montati a parte con movimento dal basso verso l'alto. Si può insaporire con scorza di limone o arancia e della vaniglia.

Mettere il composto in una teglia imburrata e infarinata da 24 cm di diametro. Infornare in forno preriscaldato a 180° per 40 minuti. La ricetta originale è per una tortiera tonda classica, io ho preferito fare una ciambella. Verrà un dolce più alto.


                                                      Immagine       

Sarebbe ideale servire la torta con lo zucchero a velo.

Che dire? Buona merenda a tutti!


Alla prossima pasticciata.
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