giovedì 29 settembre 2011

Hellas Verona, gioie e dolori

L'Hellas è un po' così... odio e amore. E' un rapporto biunivoco! I tifosi incitano i giocatori con cori e parole, questi giocano al meglio per rendere il pubblico contento e incitarli sempre più forte. A volte l'amore si rompe, come ogni buona coppia, perché manca una delle due parti. In effetti i calciatori non sono macchine e possono anche fallire, perciò i tifosi si risentono e decidono di non seguire più la squadra, ma l'amore è troppo forte. Come l'innamorato speranzoso, che prova a salvare il rapporto fino all'ultimo, così il tifoso ricomincia a incitare e cantare per il suo Verona.
Questo amore stava per trasformarsi in odio nella scorsa stagione, quando sembrava che i giocatori non combattessero più per il loro campionato. Alla fine sono riusciti a guadagnarsi la promozione in Serie B. Fantastici!
Proprio alla promozione ho dedicato la mia ultima torta







La base è uno sponge alla vaniglia con ripieno di chantilly ai lamponi e mirtilli... buonaaaaa... la copertura è in pdz.

Alla prossima pasticciata!
                          Anto.

lunedì 26 settembre 2011

Ogni promessa è debito

E' stata una settimana bella piena e finalmente sono arrivata alla fine. Il problema è che anche questa si prospetta niente male anche questa. Staremo a vedere...
Qualche post fa vi dissi che avrei dato la ricetta dell'Angelcake con crema al burro. Questa torta è molto buona da sola, con la crema e anche come base per le torte, grazie alla sua elasticità. Da sola non è particolarmente grassa perché la base è composta da soli albumi, zucchero e farina, mentre la crema è bella ricca per la presenza di tuorli, zucchero e tanto burro. Però il sapore non è forte come si potrebbe pensare. Si conserva tranquillamente fuori dal frigorifero anche per qualche giorno. Partiamo con la ricetta:

Angelcake:
360 g di albume Le Naturelle
200 g di zucchero semolato; 
5 g di cremor tartaro; 
150 g di farina 180 W (DB); 
150 g di zucchero semolato; 
10 g di limoncello; 
2 g di scorza di limone; 
2 g di sale; 
1 bacca di vaniglia. 
Montate gli albumi con i 200 g di zucchero, il cremor tartaro e la vaniglia;





a parte miscelare la farina setacciata con lo zucchero. Quando gli albumi saranno montati, unire le polveri e mescolare con una spatola dal basso verso l'alto. Aggiungere poi il limoncello, la scorza di limone e il sale. Infornare a 170° per mezz'ora circa.


L'angelcake non va assolutamente sformata prima del raffreddamento completo, anzi, bisognerebbe rovesciare la tortiera e tenerla in equilibrio su una bottiglia e poi tirarlo fuori con l'aiuto di una spatola. Siccome io non ho fatto questa operazione, è venuta un po' male (ma era buona lo stesso!).


Crema al burro:

250 g di zucchero semolato; 
80 g di acqua; 
25 g di glucosio; 
140 g di tuorlo d’uovo Le Naturelle; 
500 g di burro; 
1 bacca di vaniglia; 
30 g di amaretto di Saronno.

Far bollire l'acqua con lo zucchero e il glucosio


nel frattempo montare i tuorli con la vaniglia.


Quando lo sciroppo arriverà a 121°, versarne prima metà nei tuorli con la frusta in movimento, poi ancora a filo continuando a montare.



Aggiungere il burro a pomata un po' per volta, sempre montando la crema, fino a raffreddamento. 






Decorare a piacere e spolverizzare con zucchero a velo.










Per questa ricetta ho usato uova Naturelle grandissime fresche allevate a terra: come le ricette precedenti, usare uova grandissime permette di avere maggior prodotto con minori quantità, la pastorizzazione (zucchero cotto a 121° e versato sulle uova) permette di evitare l'uso di uova freschissime, anche se quelle di Eurovo sono abbastanza fresche, anche in presenza di ricette dove l'uovo si usa a crudo.

Mi piace questa ricetta perché finalmente si usa tutto dell'uovo, senza spreco! All'incirca ce ne vorranno 10-12. Come dicevo prima, il dolce si conserva tranquillamente fuori dal frigo e sta bene in qualsiasi forma.

Per questa ricetta è tutto, alla prossima pasticciata!


                                               Anto.

martedì 20 settembre 2011

Torta di ricordi

Con l'ultima torta ho fatto un salto nel passato. Dall'inizio....

Venerdì sera mi telefona Paolo e mi ordina una torta con tema il gelato. Decido di farcirla con una mousse alle fragole e qual è il miglior abbinamento se non il cioccolato? Che chocolate sponge sia! Anche perché come dico  sempre, non mi piace stratificare le torte con lo stesso colore, amo i contrasti. Poi, copertura in pdz e decorazioni. Per la decorazione ho provato qualcosa di nuovo (sono in fare sperimentale!), ricordavo di aver visto sul sito della mia amica Vale una cartoon cake, visto che dovrà essere una torta divertente.
Ricordi dicevo: l'intenzione era quella di fare della base come una coppetta da gelato e la superficie decorata come un gelato, con sopra un ometto che sbavetta pensando al gelato. Ho fatto la finta coppetta in azzurro, come le coppe della gelateria dove andavo da bambina: la gelateria "Polo". Quando io ero piccola, Battipaglia non era grande come adesso e non c'erano moltissimi negozi... anche le gelaterie si contavano sulle dita di una mano. Ricordo i loro gelati buonissimi nelle coppette azzurre con la figura di un pagliaccio  disegnato e le palette azzurre (è in questi momenti che mi lascio andare con i ricordi alla mia bella città). La gelateria ha chiuso i battenti già da qualche anno, anzi, c'è ancora ma ha cambiato proprietario... non è la stessa cosa. Quando non ci sono più i negozi che vedevi da bambina, senti che la città sta cambiando e tu stai, ahimè, crescendo.

Vabbé, basta ricordi, torniamo alla torta. 


 Non sono ancora pratica con gli ometti, farò più pratica!





E' stato divertente realizzarla e pensare un po' al passato, a volte aiuta.

Per oggi è tutto, alla prossima pasticciata!


                                     Anto.

lunedì 19 settembre 2011

Ricetta con tutorial

Pensando alle uova, non posso che ricordarmi della frittata di patate di mia mamma.  La ricordo in cucina che, con una tecnica tutta sua, riusciva a tagliare le patate a cubetti senza tagliarsi e in pochi gesti. Si sa, quello che fà la mamma è sempre più buono, anche se la ricetta è la stessa e ho visto farlo per anni. La rifaccio spesso è volentieri, ma non mi riesce come la sua.
L'altra sera ne avevo proprio voglia e ho realizzato anche un tutorial per mostrarvi il procedimento.

Ricetta per 4 persone:

5 uova medie Naturelle;
5 patate medie;
2 cucc. grana grattugiato;
100 ml olio extra v. oliva;
sale e pepe q.b.

Per questo tipo di ricette salate, che si tramandano in famiglia, non c'è una vera e propria grammatura degli ingredienti, perché spesso si fanno a occhio: il più delle volte rispecchiano i gusti e le necessità personali, io ho cercato di trasformali in quantità precise.




Si sbucciano le patata, si lavano e si tagliano a dadi di circa 1 cm.



In una padella si scalda l'olio (non troppo forte) e si mettono dentro le patate, si salano e si lasciano cuocere a fiamma non alta, girandole di tanto in tanto. La fiamma bassa è importante per evitare che si brucino fuori e dentro restino crude. In questa fase, molti aggiungono un po' di acqua per far cuocere meglio i dadini, ma io preferisco evitare per non "bollire" le patate e tenerle più croccanti.



Nel frattempo, si sbattono le uova con il grana, aggiustando di sale e pepe.

Le patate saranno pronte quando avranno preso un bel colore dorato esternamente e dentro risultano morbide. Con una forchetta, compattare le patate senza schiacciarle con forza.

Versare l'uovo nella pentola e tenere la fiamma molto dolce. Con la forchetta, fare qualche buco nella frittata per far scendere l'uovo e ottenere una cottura più uniforme.


Quando in superficie l'uovo fa una sorta di bavetta, la frittata è pronta per essere girata. Ognuno ha un suo metodo: io prendo un piatto da pizza, lo appoggio sulla padella e poi capovolto il tutto. Dopodiché devo solo far scivolare la frittata nuovamente nella padella.


Lascio cuocere per qualche altro minuto e spengo la fiamma. 

La frittata è pronta per essere servita!


A me piace molto l'effetto che le patate formano all'interno, come tante caselline.


A piacere si può modificare la ricetta, rendendola più saporita o più colorata alla vista: a volte aggiungo della pancetta, oppure si può mettere dell'erba cipollina, del prezzemolo o della mozzarella. Io vi ho dato la ricetta, voi mettete la fantasia ;)






Per oggi è tutto, alla prossima pasticciata!

                                       Anto.


 
 

lunedì 12 settembre 2011

Una torta rock

Nuovo compleanno in famiglia: la festeggiata è mia cognata Eleonora, detta Leo, sorella di Ale. Tutti sanno che lei adora Bon Jovi e l'Hellas, quindi la scelta non è stata difficile. Dimenticavo di dire che la torta era a sorpresa, mi ha solo chiesto di mettere la crema tiramisù all'interno.


La base è una cosa nuova che ho provato, si chiama Angel cake, ma spesso lo trovate in giro con nome di Angel food cake - di seguito troverete la ricetta-, la copertura è in pdz blu. Sopra ho disegnato a mano libera il logo di Bon jovi con il colorante in polvere dorato e ripassato i bordi con quello nero. La torta ha un colore molto mascolino, quindi per ricordarci che Leo è una donna, ho fatto dei fiori gialloblù in pdz sul bordo e il pistillo con uno zuccherino dorato.




L'esperimento è riuscito molto bene, l'Angel cake regge molto bene la pdz perché anche questa, come lo sponge, riesce a tenere un certo peso senza cedere (come potrebbe fare invece il pan di spagna) grazie alla presenza dei soli albumi. Quindi contiene anche meno grassi rispetto alle torte normali.

Ovviamente ho usato le uova Naturelle bio extrafresche XL. La scelta è stata questa perché il tiramisù ha bisogno di uova freschissime e sicure, per evitare di andare incontro a contaminazioni di vario genere, soprattutto con il caldo di questi giorni. Il vantaggio di questa torta è che non ho avanzato niente dell'uovo, se non il guscio, perché i tuorli servivano per il tiramisù, mentre gli albumi erano per la base.
Ho preso le XL, in quanto, come ho già detto nel post precedente, per le ricette in cui c'è la grammatura delle uova, si arriva al peso giusto con una minore quantità. Entrambe le ricette sono di Montersino (beata la donna che l'ha sposato!).
La crema tiramisù è pastorizzata perché così si evitano maggiormente le contaminazioni di cui parlavo sopra. La ricetta non è difficile, ma bisogna essere precisi nella preparazione, altrimenti si butta via tutto. Anzitutto devo, però, parlare della base semifreddo: è una base appunto, che serve per fare tutti i tipi di semifreddi e viene fatta semplicemente con acqua, tuorli e zucchero, e arricchita con altri ingredienti a seconda dell'uso.

Ricetta:

175 g di tuorli 
340 g di zucchero semolato
100 g di acqua
1 baccello di vaniglia

Si montano nella planetaria (o nel frullino elettrico) i tuorli, nel frattempo si scioglie lo zucchero nell'acqua e si fà bollire fino a 121°, massimo 122. Continuando a montare i tuorli, si versa metà zucchero cotto nella planetaria che gira (non fatelo raffreddare!), poi si procede a filo, finché non è finito lo zucchero nel pentolino. Si continua a montare la base semifreddo fino a farla raffreddare. 
Una volta fatta, può anche essere conservata in freezer, anche perché non congela.
Lui lo spiega meglio.

Per la crema tiramisù bisogna aggiungere a 500 g di base semifreddo, 500 g panna montata, 450 mascarpone e 15 g colla di pesce.

Si ammolla colla di pesce in acqua fredda e,dopo averla sciolta a microonde con un po' di panna, si versa nella planetaria con la restante panna fredda e si monta. Si Uniscono prima il mascarpone e poi la base semifreddo. 
E' evidente che è adatta non solo come riempimento delle torte, ma anche per il classico tiramisù con i savoiardi oppure per fare coppette. Se volete una crema meno sostenuta, basta non mettere la colla di pesce e il risultatò sarà molto molto morbido.
Ve la consiglio vivamente perché è molto goduriosa: molti mi chiedono la ricetta per rifarla a casa, ma rinunciano per la questione dei 121° dello zucchero, perché non tutti 
hanno il termometro da cucina. So non lo avete, basta solo prendere un po' di zucchero col cucchiaino e immergerlo in acqua fredda, se è alla temperatura giusta, si forma una pallina di zucchero, altrimenti si scioglie come lo sciroppo.
E' normale che grossa funzione è fatta dalle uova, che devono essere di ottima qualità, pulite e fresche (anche se la pastorizzazione aiuta).
Non so se sono stata abbastanza  chiara, eventualmente, c'è il video di Luca, oppure basta chiedere che rispondo :D

Bene, ora vado perché il letto chiama. La ricetta dell'Angel cake la metterò un'altra volta con la sua crema d'accompagnamento. 
Per oggi è tutto, alla prossima pasticciata!

                                                      Anto.

domenica 11 settembre 2011

Che scelte difficili!

Ieri mattina ho ricevuto la richiesta di una torta a mio piacere. Che responsabilità! Decidere per gli ltri non è mai facile. Allora ho scelto la via più semplice: pan di spagna alla vaniglia con crema chantilly e copertura in pdz. Devo essere sincera, ho utilizzato quello che ho avanzato della tortona, tranne il pan di spagna che ovviamente ho fatto.
Per la copertura, essendo bianca, ho provato una tecnica che avevo fatto in maggio: la brush embroidery, ma questa volta ho provato con un beccuccio dal foro più sottile. Ho usato la glassa celeste avanzata al giorno prima e aggiunto un po' di colorante rosso e rosa, ottenendo il rosa antico. Non male!




 I fiori sono molto simili a quelli della torta bianca e nera, ma sono fatti con più precisione.

Intorno ho fatto un giro di glassa con un beccuccio a forma di stella, formando delle onde come quelle della torta precedente. Sul lato ho fatto dei piccoli pois sempre in glassa.


Per ora è tutto, alla prossima pasticciata!

                                           Anto.

sabato 10 settembre 2011

Torte in partnership

Qualche post fa, se non l'ultimo, vi avevo parlato della mia collaborazione con Eurovo. E così ho realizzato la prima ricetta con le uova che mi hanno mandato. 
Anzitutto vorrei ringraziare la Famiglia Lionello, titolari dell'azienda, che hanno accettato di collaborare col mio blog e,poi, la gentilissima Federica che è il mio punto di riferimento con la ditta. Devo dire che è stata sempre disponibile a rispondere a tutte le mie domande o dubbi che mi venivano in testa, anche quelli più stupidi. Grazie Federica!
Ho scelto Eurovo perché secondo me le loro uova sono migliori, hanno una maggiore resa e si dividono in diversi tipi per diversi usi. Anzitutto si distinguono le Naturelle e le Cocodì. Queste ultime sono prodotte da galline allevate a terra, sono grandissime e ottime per fare la pasta fresca o gli impasti dei dolci -tipo pan di spagna- perché hanno un tuorlo più giallo rispetto ad altre uova, anche se sono meno diffuse in Italia perché commercializzate in regioni dove si fa maggiormente la sfoglia.


Le Naturelle, invece, si trovano a livello nazionale e si distinguono in 2 categorie, quelle biologiche e quelle prodotte da galline allevate a terra. Inoltre sulle confezioni vengono indicate le diciture "fresche" ed "extra fresche". Nel secondo caso, l'uovo in vendita è stato deposto da meno di 9 giorni! Dopo di che, vengono ritirate dagli scaffali dei supermercati. Sono adatte per fare maionese, tiramisù non pastorizzato, zabaione o altre preparazioni in cui si usa l'uovo crudo. In più ogni tipo di uova ha un calibro diverso: M per le uova medie, L le grandi e XL sono le grandissime. Questa differenza è importantissima perché alcune ricette fanno la differenza tra uova medie, grandi e grandissime. Poi in altre ricette c'è il peso delle uova e non il numero (vedi le ricette di Montersino), quindi usando uova XL, si arriva al peso giusto con minor numero di uova.
E poi una cosa che adoro delle uova Eurovo sono i nuovi packaging. Invece dei soliti pacchetti da 6, Eurovo ha pensato bene di fare confezioni da 2, 4, 6, 10 e 15 uova. Non è stupendo? Così i single o gli anziani possono comprare anche sole 2 uova, senza per forza prenderne molte. Mentre chi ha esigenze maggiori, potrà acquistare quelle da 15. Inoltre, è cambiata anche la grafica: sono facilmente riconoscibili perché l'etichetta in cartone è nera. Diciamocelo, il nero è molto elegante e poi snellisce :D

La mia prima ricetta è stata la crema pasticcera per una torta molto grande. E' stata una faticaccia perché aveva molti particolari, tanti dettagli da fare e mi ha dato da fare, ma anche molta soddisfazione.
E' la torta per un coetaneo di mio marito, geometra e artista. Le richieste sono state: una torta a 2 piani rettangolare (per evitare l'effetto Wedding cake), tasti del piano tutto intorno, la scritta "Buon compleanno", il pentagramma con le note e la Chiave di sol sul primo piano, qualcosa che ricordasse il suo lavoro e uno dei suoi disegni sul secondo piano. In più mi ha detto che non gli piace il cioccolato, così ho fatto uno sponge alla cannella ripieno di chantilly al limone. Il risultato è stato questo:







Le note sono tutte sbagliate, così come il conteggio della battitura, ma non ho molte reminescenze della scuola.
 

 Questo è uno dei suoi disegni, mi ha colpito subito per lo sguardo dell'omino e per la pulizia dell'immagine, che io non ho avuto.


 Ovviamente, per ricordare il mestiere di geometra, non potevo che non mettere un compasso e la squadra.


Tutt'intorno ho fatto un giro di glassa con la sac-à-poche e la bocchetta a stella.


Per la crema pasticcera ho usato uova Naturelle fresche allevate a terra XL (così ho utilizzato un numero minore di uova). Ovviamente la ricetta è quella di Montersino:

Ricetta:

800 g latte;
200 g panna;
300 g tuorli;
300 g zucchero;
40 g amido di mais;
35 g amido di riso;
buccia di limone;
1 vaniglia.


Questo è il packaging contenente 2 uova, molto comodo perché basta solo sfilare la plastica senza rompere la carta.
 

Si mette a bollire il latte con la panna, mentre si montano i tuorli con lo zucchero, la vaniglia e la buccia di limone. Quando il composto è molto gonfio e quasi bianco, si aggiungono gli amidi e si mette nel latte molto caldo. Bastano poche frustate e la crema è pronta. Per ottenere la crema chantilly, ho aggiunto a 500 g di crema pasticcera 1 kg di panna montata. Per una torta nomale basta metà dose.



Per questo post è tutto e credo di aver detto anche troppo.

Alla prossima pasticciata!
PS: vi piace la nuova grafica?

                         Anto.
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