venerdì 29 marzo 2013

Non è Pasqua senza pastiera

Negli ultimi anni abbiamo imparato a vivere di convenzioni: grigliata di Ferragosto, scampagnata di Pasquetta, pranzo in famiglia a Natale, Capodanno con gli amici e dolci a Pasqua. E' vero, anche a Natale ci sono molti dolci, ma la Pasqua è diversa. A dicembre siamo presi dalla corsa al regalo (anche se la crisi ci ha fatto rallentare un po'), decisioni per cenoni e pranzi vari, tante spese, auguri a destra e manca, è tutto un correre di qui e di là fino alla Befana. E poi, mangiate, mangiate e mangiate una dietro l'altra... il fisico non ce la fa.
Pasqua è molto più tranquilla: si festeggia un giorno solo, non bisogna fare regali, le uova sono già belle pronte, il pranzo della domenica non è così impegnativo e anche il tempo aiuta a stare meglio (non per quest'anno, viste le pioggie). Il momento migliore di questa festa è il giovedì Santo, quando le donne si riuniscono per fare i dolci della tradizione. Si chiacchiera, ci si confida, si ride e a volte si litiga (può starci). 
Questo è sempre successo anche nella mia famiglia. Ricordo le pastiere, i piccilli e i panettoni che mi sono passati davanti nei vari anni. La Maestra pasticcera è sempre stata mia nonna e noi cugine l'abbiamo aiutata finché abbiamo potuto. Il panettone non è il classico natalizio, ma quello che di solito viene chiamato ciambellone e sopra la mia nonna metteva una glassa di zucchero con diavoletti e confettini colorati più ovetti. Per fare colazione la mattina della festa era buonissimo e così soffice. Non parliamo poi del piccillo! E' la pasta brioche a forma di cerchio con uova di gallina appoggiate sopra e cotta in forno (anche questa a colazione...). 
La regina della Pasqua è sempre la pastiera. Senza di lei, non è festa. Sono sposata da 8 anni e non l'ho mai fatta in casa (non ce n'è mai stata l'esigenza). Quest'anno non andremo a Battipaglia e non saliranno i miei, perciò c'era il rischio che non avrei mangiato questo dolce meraviglioso. Se devo essere sincera, non sono un'amante, ma non è Pasqua senza pastiera.






Veniamo alla ricetta. Purtroppo, quella di mia nonna è morta con lei, quindi ho cercato nel web. La ricetta di GialloZafferano mi sembrava la migliore. 

Per il ripieno:
250 g grano cotto;
2 uova intere + 2 tuorli;
350 g ricotta di pecora o mucca;
350 g zucchero;
200 g latte;
30 g burro;
 buccia di limone grattugiato;
cannella;
acqua di fiori d'arancio;
vaniglia;
canditi (io non li ho messi).
 
Per la frolla:
250 g farina;
125 g burro;
100 g zucchero; 
1 uovo intero + 1 tuorlo.
 
Prima di dare la ricetta bisogna fare alcune precisazioni. Ogni famiglia ha la sua ricetta e la cucina va sempre un po' a gusti, perciò la ricetta della pastiera è sempre un po' personale. Prima ho scritto che non ho messo i canditi perché a noi non piacciono, ma alcuni li mettono, così come il cedro candito oppure le gocce di cioccolato, altri usano l'orzo piuttosto che il grano o il riso. Invece del limone si può usare l'arancio, oppure omettere la cannella o la vaniglia. Insomma, bisogna usare anche un po' di fantasia. Alcune famiglie aggiungono la crema pasticcera. 
Altra cosa, ma vale per tutta la cucina, bisogna usare prodotti di buona qualità. Meglio evitare fialette di aromi vari, vanillina e surrogati di cibi. Utilizziamo prodotti freschi e ne miglioreremo in salute.

Per prima cosa ho fatto bollire il grano nel latte con il burro e il limone. Nel frattempo ho preparato la frolla. Nella planetaria ho sabbiato la farina con il burro freddo, lo zucchero e la vaniglia con la frusta K, per chi ha il Kenwood. Ho aggiunto alla fine le uova e i tuorli, senza lavorare troppo l'impasto. L'ho riposto nella pellicola e messo in frigo a riposare. Quando il grano ha assorbito tutto il latte, l'ho messo in un contenitore e in frigo a raffreddare. 
Ho ripreso la frolla, ne ho tenuta un po' da parte e quella più grande l'ho stesa abbastanza sottile e con questa ho foderato uno stampo da 26-28 cm già imburrato e infarinato. Accendo il forno a 200°. Con la planetaria, sbatto le uova del ripieno con lo zucchero e la vaniglia, successivamente aggiungo la ricotta asciutta e setacciata e il grano freddo. Metto il ripieno nello stampo foderato, con la frolla messa da parte, faccio delle strisce e le pongo a robi sulla pastiera. Inforno a 180° per un'ora circa. Sfornare da fredda. Meglio prepararla un paio di giorni prima di mangiarla.
 
Le foto non sono il massimo, ma la pastiera è buona!
Ripeto che questa non è la ricetta originale, ma è molto buona. Ora vi saluto e vi faccio i miei migliori auguri di buona Pasqua.
 
Alla prossima pasticciata.  
 
 

2 commenti:

  1. vero!! buona Pasqua, un abbraccio SILVIA

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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