La torta che ho fatto la settimana scorsa ha un sapore particolare, non di gusto, ma esteticamente parlando e anche per il significato. L'ho fatta per il compleanno dei miei cognati che, seppur a distanza di un mese l'uno dall'altro, hanno l'abitudine di festeggiarli insieme. Volevo fare una torta diversa: niente pdz, niente frutta, no torte moderne cremose (che io adoro :Q_____)... gelée... robe strane... no!
Parlavo di sapore, uno antico, quello delle nonne. Fatto di cioccolato, panna, uova, burro, di cose fatte in casa. In quesi giorni è mancata la nonna di un mio amico. A dir la verità, non la conoscevo, non so neanche il suo nome, ma questo mi ha fatto ricordare le mie. Ogni nonna è speciale, ogni nonna ha qualcosa più delle altre, qualcosa da insegnare. Sono sempre disponibili, sanno tutto, ma non sanno niente. Sono sempre cariche, mettono forza in ogni cosa, hanno la volontà di andare avanti nonostante le difficoltà. Sono le mamme buone, quelle che non dicono mai di no. Quando ti lascia, sembra che ti manchi davvero una mamma.
Ogni cosa ci ricorda lei, i suoi sorrisi, le sue parole, i suoi capelli bianchi, le mani tremanti, piene di macchie e artritiche. I lavori a maglia, il suo posto nel letto, la poltrona con il suo cuscino per tenere le spalle dritte. E poi c'è quella foto di quando eri bimbo/a in cui aveva meno rughe, meno capelli bianchi, ma lo stesso sorriso. I ricordi più vivi sono quelli in cucina. Era sempre lì, pronta a preparare qualcosa anche a mezzanotte. Tutto ciò che faceva aveva un gusto diverso... di casalingo, che non trovi più.
La mia nonna faceva le torte speciali. O meglio, non c'era niente di speciale perché gli ingredienti erano quelli semplici (uova, burro, latte e farina), ma sapevano di buono.
Ho deciso perciò di fare una torta come le sue: pds al cioccolato, crema al mascarpone e copertura di panna con codette al cioccolato.
bella la tua torta, avrei voluto assaggiarla, un abbraccio SILVIA
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